Il Palazzo Raho-Salento sorge nel centro storico di Lequile, cittadina a pochi chilometri da Lecce situata nel territorio della Valle della Cupa, uno dei comuni della prima cintura urbana leccese, in direzione Sud. Il palazzo è un esempio di trasformazione da casa a corte in residenza nobiliare, non così comune in Salento per la leggibilità delle strutture originarie e per il risultato estetico. Oggi il palazzo si presenta con un fronte continuo e compatto, lungo la direttrice principale che attraversa il nucleo antico di Lequile, tra Piazza Castello e Piazza San Vito, che costituiscono la parte più rilevante del centro storico. Quella che originariamente era una casa a corte fu trasformata in palazzo verso la metà del XVI secolo, per l’arrivo dell’antica e nobile famiglia Raho o De Raho, napoletana di origine normanna. Pertanto, è a metà del Cinquecento che si deve far risalire la costruzione del prospetto del palazzo e l’ampliamento dei locali sottostanti con la sua sopraelevazione a piano primo. Dovevano infatti esistere, fino alla metà del XVI secolo, due distinti nuclei di case a corte indipendenti immediatamente a Nord di Piazza San Vito, con ingressi in successione, incuneati nel tessuto urbano. La trasformazione voluta dai Raho rese il palazzo come si presenta attualmente, con un fronte omogeneo di pietra leccese. Il corpo principale dell’edificio a due piani è caratterizzato da un imponente portale impreziosito da capitelli decorati con motivi zoomorfi e vegetali e sormontato da un balcone ad alcova con un piccolo parapetto balaustrato, di grande effetto, poiché vi si concentra buona parte della decorazione scultorea della facciata. Al primo piano, oltre all’alcova che sovrasta il portale di ingresso e che si sviluppa all’interno della preziosa balaustra in pietra leccese, si aprono tre finestre definite da semplici cornici in pietra leccese che replicano quelle sottostanti. Lateralmente, un balcone in pietra leccese delimitato da un’antica artistica ringhiera in ghisa introduce una seconda nicchia ad alcova analoga che affaccia direttamente su Piazza San Vito. Sul prospetto principale, a sinistra del portale di accesso, trova collocazione una nicchia con un affresco, databile fine Cinquecento/inizio Seicento, raffigurante una Madonna con Bambino con San Giuseppe sulla parete laterale e la colomba dello Spirito Santo sulla volta. La nicchia è incastonata all’interno di un affresco di più ampie dimensioni raffigurante un tempio, anch’esso databile nello stesso periodo. L’interno del palazzo rispecchia la netta distinzione tra la parte più antica e quella della residenza gentilizia: al piano terra le coperture risultano, pur differenziate, piccole e definite dalla semplice architettura, mentre al primo piano gli spazi sono più ampi, più elevati in altezza e coperti da volte più elaborate, sulle quali sono visibili ancora i resti di pitture e decorazioni i cui riferimenti si inquadrano non più tardi dei primi decenni del XVII secolo. Le trasformazioni del complesso originario hanno reso il palazzo un importante riferimento architettonico nell’ambito del centro urbano di Lequile e una testimonianza di grande interesse culturale, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come immobile di interesse storico ed artistico.
Cenni Storici
Il Palazzo Raho-Salento sorge nel centro storico di Lequile, cittadina a pochi chilometri da Lecce situata nel territorio della Valle della Cupa, uno dei comuni della prima cintura urbana leccese, in direzione Sud. Il palazzo è un esempio di trasformazione da casa a corte in residenza nobiliare, non così comune in Salento per la leggibilità delle strutture originarie e per il risultato estetico. Oggi il palazzo si presenta con un fronte continuo e compatto, lungo la direttrice principale che attraversa il nucleo antico di Lequile, tra Piazza Castello e Piazza San Vito, che costituiscono la parte più rilevante del centro storico. Quella che originariamente era una casa a corte fu trasformata in palazzo verso la metà del XVI secolo, per l’arrivo dell’antica e nobile famiglia Raho o De Raho, napoletana di origine normanna. Pertanto, è a metà del Cinquecento che si deve far risalire la costruzione del prospetto del palazzo e l’ampliamento dei locali sottostanti con la sua sopraelevazione a piano primo. Dovevano infatti esistere, fino alla metà del XVI secolo, due distinti nuclei di case a corte indipendenti immediatamente a Nord di Piazza San Vito, con ingressi in successione, incuneati nel tessuto urbano. La trasformazione voluta dai Raho rese il palazzo come si presenta attualmente, con un fronte omogeneo di pietra leccese. Il corpo principale dell’edificio a due piani è caratterizzato da un imponente portale impreziosito da capitelli decorati con motivi zoomorfi e vegetali e sormontato da un balcone ad alcova con un piccolo parapetto balaustrato, di grande effetto, poiché vi si concentra buona parte della decorazione scultorea della facciata. Al primo piano, oltre all’alcova che sovrasta il portale di ingresso e che si sviluppa all’interno della preziosa balaustra in pietra leccese, si aprono tre finestre definite da semplici cornici in pietra leccese che replicano quelle sottostanti. Lateralmente, un balcone in pietra leccese delimitato da un’antica artistica ringhiera in ghisa introduce una seconda nicchia ad alcova analoga che affaccia direttamente su Piazza San Vito. Sul prospetto principale, a sinistra del portale di accesso, trova collocazione una nicchia con un affresco, databile fine Cinquecento/inizio Seicento, raffigurante una Madonna con Bambino con San Giuseppe sulla parete laterale e la colomba dello Spirito Santo sulla volta. La nicchia è incastonata all’interno di un affresco di più ampie dimensioni raffigurante un tempio, anch’esso databile nello stesso periodo. L’interno del palazzo rispecchia la netta distinzione tra la parte più antica e quella della residenza gentilizia: al piano terra le coperture risultano, pur differenziate, piccole e definite dalla semplice architettura, mentre al primo piano gli spazi sono più ampi, più elevati in altezza e coperti da volte più elaborate, sulle quali sono visibili ancora i resti di pitture e decorazioni i cui riferimenti si inquadrano non più tardi dei primi decenni del XVII secolo. Le trasformazioni del complesso originario hanno reso il palazzo un importante riferimento architettonico nell’ambito del centro urbano di Lequile e una testimonianza di grande interesse culturale, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come immobile di interesse storico ed artistico.